Nino Costa e Angelo Padiglia riuni' un gruppo di giovani, tra questi vi era Mariella Usai,attuale Attrice e Regista della Compagnia, proponendogli di mettere in scena uno spettacolo Teatrale.da tenersi presso Il Teatro Civico di Sassari,.... Fù un Grande Successo!!!...
Ma vediamo in breve ....come nacque la Compagnia Teatrale Nino Costa.
PerNino Costa,lasua febbre da palcoscenico è cominciata sùbito, forse nello stesso momento in cui ha imparato a camminare e a parlare. Quando aveva appena otto anni, Nino andava a seguire gli spettacoli del circo in piazza d'Armi. Quando poi i circensi smontavano le tende e si trasferivano in un'altra città, Nino cercava sul terreno gli avanzi degli spettacoli: oggetti perduti o abbandonati. Quando era fortunato trovava un burattino rotto o un vecchio cappello da Pulcinella. Ed è con questi pochi strumenti che, nell'atrio della casa di via Arborea, dava vita ai suoi primi spettacoli. Il pubblico erano i bambini del quartiere. Il prezzo da pagare: un bottone. Nino ripeteva, in piccolo, i numeri dei pagliacci, oppure improvvisava lotte tra burattini. Molto spesso raccontava barzellette, e non erano pochi i 'grandi" che si mischiavano tra i mini-spettatori. Nino alla fine di ogni spettacolo si ritrovava con un barattolo pieno di bottoni. E non erano rari i casi in cui le mamme dei piccoli spettatori bussavano alla porta di casa Costa lamentandosi in sassarese con la signora: «Me' figlioru è turraddu a casa senza buttoni, cu li pantaroni fara fara». E la madre di Nino, che a stento tratteneva una risata, pescava a caso dal barattolo uno dei 'biglietti" dello spettacolo. In quel periodo, tutti i bambini della zona avevano i bottoni scompagnati.
All'età di quattordici anni, Nino Costa ha cominciato a lavorare come fattorino e bibliotecario all'università di Sassari. Per lui è stato un periodo importantissimo. Aveva, infatti, accesso a decine di volumi sulla storia dell'arte. E in quel periodo non esitava a prendere in 'prestito" montagne di libri su Leonardo da Vinci, Donatello e Giotto. Voleva imparare a disegnare e a dipingere. «Nel 1930, quando avevo sedici anni, il pittore Mario Delitala stava realizzando le decorazioni dell'aula magna dell'università. Un giorno - racconta Nino Costa - il famoso artista ha chiamato come modella per un nudo femminile una nota prostituta d'alto bordo, che si chiamava Lucia. Abitava di fronte a casa mia - ricorda Nino - era bellissima. Quel giorno per vedere il maestro all'opera, ho cominciato a guardare dal buco della serratura di uno degli ingressi dell'aula magna. Delitala, insospettito da un rumore che proveniva dall'esterno, è uscito da un'altra porta e mi ha trovato intento a spiare l'interno dell'aula magna e la giovane Lucia desnuda. Per punirmi mi ha sferrato un calcione sul didietro. Io, però, non volevo guardare la bella prostituta, ma piuttosto il grande artista in azione».
Dopo i dovuti chiarimenti, Nino Costa ha raccontato al pittore di Orani che anche lui amava disegnare. Allora Mario Delitala ha chiesto al giovane di fargli vedere alcuni disegni. Nino gliene ha mostrati un paio, disegnati con una matita rossa e blu. Da quel momento Mario Delitala, oltre ad aver tenuto per sé i disegni firmati 'Nino Costa", ha permesso al giovane di aiutarlo per le cose più semplici, nei lavori dell'aula magna.
A venti anni Nino Costa è stato chiamato alle armi. E per diciassette anni è vissuto in continente, tra Roma e il Nord Italia. «Durante il tempo libero, nel mio periodo romano - ricorda Costa - mentre i miei commilitoni andavano a fare baldoria, io frequentavo musei d'arte, cinema e teatri. Ho visto spettacoli di Peppino De Filippo e Renato Rascel». Durante la Seconda Guerra Mondiale, Nino ha trascorso un lungo periodo a San Marino. Con il grado di sergente maggiore era al comando di 60 uomini e 60 muli. È stato il suo ruolo 'strategico" nella piccola repubblica, a evitargli la partenza per la sfortunata e drammatica campagna di Russia.
A pochi mesi dalla promozione a maresciallo, Nino Costa ha lasciato l'esercito. A 37 anni ha seguito a Roma un corso di laccatore e poi è tornato nella sua amata Sassari.
Per lunghi anni ha lavorato in una bottega, in società con un falegname. E in quegli anni ha cominciato a girare la Sardegna facendo spettacoli di cabaret.
Quando aveva 50 anni Nino ha sposato Pina Puggioni, che da allora è stata la sua più grande sostenitrice. Era il 1964, ed è l'anno in cui Costa ha esposto per la prima volta i suoi quadri, su incessanti pressioni dell'allora giornalista culturale della 'Nuova", Angelo Giagu de Martini (l'ex direttore del Banco di Sardegna).
All'inizio degli Anni 70' Nino Costa ha fondato la compagnia 'Teatro Sassari". Dopo pochi anni, per divergenze con gli altri soci, ha lasciato la compagnia e ne ha fondato un'altra: «Il gruppo». Dopo poco più di due anni, per lo stesso motivo ha lasciato anche «Il Gruppo» e, sostenuto dalla moglie,
ha fondato un'altra compagnia insieme ad ungrande attore e regista
Angelo Padiglia :
la famosa
«Compagnia Teatrale Nino Costa».
Il Grande Regista e Attore
Angelo Padiglia
Nino con il suo talento ha fatto ridere migliaia di persone, e con i suoi dipinti ha stupito esperti e gente comune. Nella galleria permanente di via Arborea sono esposte decine di quadri che raccontano il suo modo di vedere la città e la Sardegna.
Tra i riflessi delle sue pennellate si può ancora vedere lo sguardo di un bambino di otto anni, gli occhi illuminati dalla passione e, accanto, un barattolo di latta stracolmo di bottoni.